La nostra storia
La pandemia del 2020 ha rinchiuso tutto l mondo dentro a delle scatole. In due città diverse e in modo del tutto inaspettato noi, Erika & Chiara, abbiamo avuto la stessa sensazione, nello stesso momento. Con la stessa voglia di uscire da questa chiusura, non solo fisica, ma anche mentale. Io, Erika, mi sono trovata chiusa in una scatola con un bambino di 6 anni in DAD e se avete mai visto ( e non semplicemente guardato) un bambino in DAD durante la pandemia potete immaginare che la mia esigenza era quella di trovare un modo per coinvolgerlo in qualcosa che non amava. Questo mi ha riportato indietro nel tempo quando, lavorando in consulenza, cercavamo di aiutare i manager ad usare più il pensiero creativo tramite il gioco… Invece io, Chiara, avvertivo tutta la potenzialità di quel momento storico: improvvisamente c’era uno strumento che ci permetteva, anche nella formazione, di raggiungere tanti altri luoghi… e così sono arrivata fino a Milano! È stato sicuramente il caso o la legge dell’attrazione a farci incontrare?? La scelta del jazz come metafora è nata poi in modo molto spontaneo: il jazz è improvvisazione, è uscire dagli schemi… è un vero e proprio stile di vita. Nel jazz non esiste uno spartito da seguire, semmai solo un tema comune agli strumenti. Quindi quel momento storico, il bisogno di trovare qualcosa di differente, le rispettive scatole …tutto queso si è trasformato nel contesto giusto per aiutarci ad uscire dalla zona di confort e aprire le nostre menti all’infinito… e sopratutto per capire che le persone hanno bisogno di un ambiente, anche nella formazione, che rispecchi la propria unicità … quello che noi chiamiamo Accelerated Learning Environment. Ma cos’è questa scatola? Dal prossimo articolo conosceremo meglio le metafore del metodo Jazz!